
MINFULLNESS,
CAMMINI IN SILENZIO, MEDITAZIONI PASSO DOPO PASSO, TECNICHE
DI ORIENTALIZING:
ECCO
LE PROPOSTE DE LA COMPAGNIA DEI CAMMINI
PER
VIVERE LA MONTAGNA A PASSO LENTO
Camminare sulle Alpi sì, ma con lentezza. Vivere
la montagna senza agonismo, sperimentando tecniche di
orientalizing, mindfulness e passi in silenzio o semplicemente
godendosi il presente senza fretta. E’ questa la proposta
della Compagnia
dei Cammini, associazione di turismo responsabile che per
scoprire le Alpi
quest’anno propone cinque itinerari, tra giugno e luglio,
per vivere l’alta quota in modo alternativo, senza
conquistare vette ma riscoprendo quelle energie che la potenza
della montagna sa evocare.
Si
mette da parte il trekking estremo per dare spazio al
cammino lento
in cui la mente
lentamente si acquieta, lascia andare le preoccupazioni, il
corpo si rilassa, purifica, tonifica. Di passo in passo il
camminare è una vera e propria meditazione che genera gioia,
forza, creatività.
Il
cammino non è competizione, anzi il ritmo del gruppo si deve
adattare al ritmo del più lento e anche se il viaggio in
compagnia consente lo scambio, non si deve dimenticare il
lavoro su di sé.
Così durante il cammino si può riscoprire anche la bellezza
del silenzio, dell’ascoltare il proprio passo, il respiro, i
suoni della natura.
Se per qualche
motivo siamo costretti ad accelerare (piove, diventa buio,
qualcuno si è fatto male), ecco che da tre chilometri all’ora
(cammino lento) passiamo a cinque, ma siamo sotto stress. È
lo stress che fa la differenza. È lo stress che ci
impedisce di vivere serenamente il cammino, il non saper più
vivere nel qui e ora ma essere proiettati all’arrivo.
Allora si andrà in affanno e la camminata da lenta diventerà
veloce, perché la sentiremo innaturale.
E’ per divulgare
questo vivere la montagna a bassa velocità che la Compagnia
dei Cammini ha improntato la sua estate su percorsi a passo
lento, anche in quote dove normalmente si pratica molto il
trekking sportivo:
si parte dal 13 al 19 giugno con il Solstizio
tra i fiori delle Dolomiti, cinque giorni in alta quota, per celebrare
il sole, la luce e l’arrivo dell’estate in un paesaggio unico
al mondo. Un itinerario
agevole nel cuore
delle Dolomiti che parte dalla Val Gardena all’altopiano di
Luson attraverso i prati punteggiati di baite ai piedi
del Sassolungo, delle Odle e degli altri gruppi dolomitici in
un contesto geologico e naturalistico unico al mondo. Un
viaggio tra antichi atolli tropicali, ancora visibili nelle
loro imponenti pareti e vecchi fondali lagunari, oggi
diventati praterie fiorite.
La seconda proposta è nelle Dolomiti
ampezzane
dall’1 al 7 luglio, un
cammino spettacolare che percorre un tratto dell’Alta Via n.1,
tra le crode coralline, con tappe presso i rifugi alpini di
alta quota. Un viaggio itinerante di media difficoltà che sarà scandito da
alcune pratiche di mindfulness
per corpo e mente: meditazione
seduta e “risveglio del corpo” preparano alla giornata,
cammino in contatto con la terra accompagnati da esercizi
che amplificano la percezione e indirizzano l’attenzione,
presenza mentale nel gustare il cibo, ascolto attento nel
cerchio della condivisione.
Partendo dal Lago di Braies si salirà nella landa lunare ai piedi della Croda del Becco, porta settentrionale dei Monti Pallidi, fino a raggiungere il rifugio Fanes, dove si soggiorna per due notti, prima della lunga traversata al Lagazuoi. Costeggiando le imponenti Tofane, si percorre la Val Travenanzes per attraversare i boschi ai piedi della maestosa Croda Rossa.
Partendo dal Lago di Braies si salirà nella landa lunare ai piedi della Croda del Becco, porta settentrionale dei Monti Pallidi, fino a raggiungere il rifugio Fanes, dove si soggiorna per due notti, prima della lunga traversata al Lagazuoi. Costeggiando le imponenti Tofane, si percorre la Val Travenanzes per attraversare i boschi ai piedi della maestosa Croda Rossa.
La
terza proposta di viaggio è dal 3 al 7 luglio in
Piemonte, per Perdersi in Val Grande
l’area wilderness più estesa d’Italia.
Un itinerario indicato per camminatori molto allenati che
attraversa un parco nazionale poco addomesticato e protetto da
una corona di montagne, dove non si fatica a immaginare quanto
la vita fosse in
salita e a sentire la forza della memoria partigiana.
In queste vallate un tempo intensamente frequentate, oggi i
villaggi e gli alpeggi sembrano davvero remoti: i sentieri
sono diventati tracce e le faggete secolari hanno allungato le
radici sui pascoli dove è possibile godere di silenzi
incontrastati, armonia dei paesaggi, notti spettacolari e
abbondante acqua che rigenera. In questi luoghi, dove perdersi
è facile, diventa possibile ritrovare i propri spazi, così
come lentamente sta facendo la natura. Un viaggio a ritroso,
dal rifugio al bivacco, alla ricerca dell’homo selvaticus.
Con
il quarto viaggio, in programma dal 7 al 13 luglio, si
riparte con le Esplorazioni sulle Dolomiti con lo
scrittore e geografo Franco Michieli attraverso la
ricerca di percorsi alternativi anche fuori sentiero. La
ricerca del percorso fatto per camminatori esperti non
seguirà una via precostituita per osservare e interpretare
il territorio, per prendere coscienza delle sue forme e
della sua logica, scegliendo su questa base le vie da
intraprendere per arrivare comunque al rifugio a fine tappa. Durante il cammino
non si utilizzeranno cartine o strumenti tecnologici per
l’orientamento, e nemmeno l’orologio: si imparerà
invece a utilizzare ogni elemento ed evento naturale come
riferimento per orientarsi e per mantenere la coscienza del
divenire della giornata, tecniche lungamente sperimentate da
Michieli durante le sue traversate di terre selvagge. Come
scrittore, Michieli inviterà anche alla lettura poetica
della natura dolomitica, proponendo soste con riflessioni e
qualche brano letterario scelto, per esempio dai testi di
Dino Buzzati oltre che dai propri. Il cammino parte
lungo uno dei tratti più affascinanti dell’Alta Via n. 1, da
Agordo a Cortina, in provincia di Belluno, accanto alle
gigantesche pareti della
Moiazza, del Civetta, del Pelmo e della Croda Da Lago, tutti
luoghi Patrimonio dell’Unesco. Se le condizioni meteo lo
permettono è possibile salire anche su alcune cime, quali la
Lastia di Framont, il Montalto di Pelsa, i Lastoni di Formin.
Un altro cammino
lento sarà quello de la gran balconata del
Cervino,
dal 10 al 14 luglio,
un percorso ad anello
tra alpeggi, caratteristiche frazioni e natura di montagna
con un eccezionale compagno di viaggio: il “grande gigante”.
Un itinerario semplice ma particolare
al cospetto dei 4.478 m del Cervino, la
magnifica piramide di roccia, uno dei massimi simboli mondiali
dell’alpinismo. Un sentiero a mezza costa suggestivo che passa
attraverso i vari ambienti naturali della Valtournenche, valle
alpina che è stata oggetto di un repentino sviluppo economico
trainato dagli sport di montagna. Il
fatto che non ci siano difficoltà tecniche particolari non
significa che non si cammini, anzi, si andrà con un passo
giusto per tutti tra boschi di larici e assolate praterie
alpine, godendo di panorami emozionanti e fermandoci un po’
qui e un po’ là, senza dimenticare le storie, gli incontri e
le culture delle genti di montagna.
La guida ha una lunga esperienza
di meditazione orientale, secondo pratiche zen, e
metterà la sua esperienza a disposizione del gruppo, per piccoli
momenti di consapevolezza in cammino.
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