«Ci auspichiamo che con la riforma, ovvero di fatto lo smembramento del Corpo Forestale dello Stato, non si abbassi la guardia sulla lotta agli ecoreati e la salvaguardia della biodiversità, settori che invece richiederebbero maggiori sforzi e risorse, anziché la loro riduzione», commenta Lorenzo Berlendis, vicepresidente di Slow Food Italia. «Ribadiamo inoltre i nostri dubbi sulla giustificazione economica che sta alle spalle di questo accorpamento, che potrebbe causare la perdita di posti di lavoro e la ricollocazione di alcune risorse fondamentali. Il Corpo Forestale ha sempre svolto un ruolo vitale per il controllo del territorio che non deve ora venire meno, anzi è essenziale che questa nuova struttura focalizzi le energie proprio su questi temi. Una ricollocazione del Corpo non deve significare minore capacità decisionale e lungaggini burocratiche a discapito del nostro Paese».
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