mercoledì 17 settembre 2014

TAP: IL SALENTO HA LA SUA TAV NELLA TAP......


MERCOLEDÌ 17 SETTEMBRE 2014

TAP: IL SALENTO 


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Acciaio e cemento sotto una morbida spiaggia bianca del 
Salento. 1.900 ulivi divelti. I vigneti del negroamaro 
sventrati da un tubo di acciaio e cemento del diametro di 
due metri per due. Il rischio incombe sul Salento, il 
territorio divenuto la prima meta del turismo in Italia, 
scelto per l'approdo di un mega-gas dotto che dovrebbe 
portare gas all'Europa dai pozzi dell'Azerbajjan. Alla 
Fiera del Levante inaugurata da Renzi 40 sindaci del 
Salento, con il sindaco di Melendugno Marco Potì in testa, 
hanno manifestato contro, alzandosi in piedi e applaudendo 
quando il presidente della Regione Nichi Vendola ha 
ribadito che la Puglia non è la pattumiera degli altri. 

Renzi ha detto che si può ancora discutere sull'approdo,
ma il ministro dell'Ambiente Galletti, che ha da poco
approvato il rapporto di Valutazione impatto ambientale, ha
detto che l'approdo è ormai stato deciso. Il ministero
dei Beni culturali ha espresso parere contrario.
Il gasdotto dovrebbe approdare su un'incantevole spiaggia
la Caciulara San Basilio, a San Foca, una delle cinque
marine di Melendugno, sul Mare Adriatico, insignita per ben
quattro volte della Bandiera blu e Le cinque Vele di
Legambiente e distante appena un chilometro e mezzo dalla
riserva naturale di interesse internazionale Le Cesine.
Siamo in una zona ad alta intensità turistica, dove i
giovani si sono inventati un lavoro puntando sul turismo e
sulla tutela delle risorse naturali, tra numerosi siti di
interesse comunitario e un sito archeologico di
straordinaria bellezza, Roca Vecchia, la Micene del Salento.
Su appena 500 metri di arenile, che viene puntualmente
segnalato dalle riviste di turismo nazionali tra le spiagge
più belle della Puglia, ci sono ben tre stabilimenti
balneari. E poco distante sorge un residence albergo, Punta
Cassano. Tra le dune depongono le uova le ormai rare
tartarughe di mare, caretta caretta.
Qui la TAP AG ha progettato l'approdo di un gasdotto che
parte dall'Azerbajian, risparmia, giustamente, le
bellissime coste della Grecia, attraversa le montagne a
1.990 metri di altitudine, per arrivare in Albania dalla cui
costa dovrebbe immettersi in mare, poggiandosi per 111
chilometri sui fondali del Canale d'Otranto, un mare,
avvisano gli esperti, particolarmente esposto alle correnti
e a forte rischio sismico. Il gasdotto approda poi sulla
spiaggia La Caciulara San Basilio a San Foca. Ma, siccome
anche l'occhio vuole la sua parte il tubo di acciaio
ricoperto da cemento armato si immergerà sotto la sabbia e
le dune con un microtunnel a una profondità di 18 metri.
La voragine scavata nei fondali per ottenere l'immersione
del gasdotto sarà ricoperta da cemento armato e malta. Lo
spiegano in un controrapporto presentato sin dal novembre
dello scorso anno al Ministero del'Ambiente, ben 25
esperti tra architetti, ingegneri, geologi, chimici, medici
e avvocati, chiamati a mettere a disposizione le loro
competenze dal Comune di Melendugno e cooordinati dal
professore del Politecnico di Bari ingegner Guido Borri.
Allo stato attuale il ministero dell'Ambiente ha approvato
il rapporto di Valutazione Impatto Ambientale presentato
dalla società Tap con 58 prescrizioni, il ministero dei
Beni Culturali lo ha bocciato.
Parla chiaro il controrapporto presentato sin dal novembre
dello scorso anno dal Comune di Melendugno al Ministero
dell'Ambiente: "Abbiamo convocato gli esperti", spiega
il sindaco di Melendugno, Marco Potì, "perché
potessero liberare il Comitato No Tap e il territorio
dall'accusa di campanilismo o sindrome Nimby. C'è un
lavoro serio dietro le osservazioni presentate, non potranno
dire che siamo degli estremisti incompetenti, ci sono dei
grandi professionisti tra le firme del contro-rapporto che
svela tutti i punti più controversi del progetto".
Il gasdotto dopo essere riemerso in pineta, che sarà
praticamente rasa al suolo per due ettari, si snoderà via
terra. Per consentirne il passaggio e creare le zone di
sicurezza e la viabilità di emergenza intorno, saranno
divelti 1900 ulivi secolari, in un paese che vanta di
detenere il 4 per cento della produzione di olio, a livello
regionale.
A Melendugno, poi, in località Masseria del Capitano dove
ci sono i dollmen preistorici Placa e Gurgulante sarà
realizzata la centrale di depressurizzazione, con camini
alti dieci metri per smaltire i fumi. Intorno il deserto: 12
ettari di terreno, vasto quasi quanto 24 campi di calcio,
dove non sarà ammessa alcuna attività. La centrale
servirà per riportare la temperatura del gas ad un valore
di almeno tre gradi centigradi. I Consiglio comunali dei
Comuni interessati hanno peraltro dichirato con delibere del
14 ottobre 2013 inidoneo il luogo destinato a ospitare la
Centrale di depressurizzazione perché si trova molto
vicino ai centri abitati di Melendugno, Vernole e Calimera e
perché sorge in una zona non industrializzata, fatta di
masserie e uliveti che caratterizzano il tipico paesaggio
salentino. Non si indica nel progetto dove si andrebbe ad
attingere l'acqua necessaria a far funzionare l'impianto
con il grave rischio di prosciugare il già delicato
equilibrio delle falde freatiche salentine.
A meno che, non ci arrivi volando, il gasdotto
attraverserà poi anche i vigneti di Negroamaro del Nord
Salento per arrivare ad immettere il gas nella centrale SNAM
di Mesagne.
Tutta questa opera sarà dimessa tra 50 anni o poco più,
avvertono gli esperti. La società che intende realizzarla
la considera "opera persa". I tubi di acciaio ricoperti
di cemento armato per un diametro di tre metri, saranno
abbandonati in balia delle correnti del mare e degli agenti
meteorologici, lentamente corrosi e mai smaltiti da alcuno.
"Un bel regalo per le generazioni future, i bambini di
oggi, per i quali i loro genitori stanno lavorando con
grandi sacrifici, inventandosi attività turistiche, nella
speranza di consegnare a loro una terra migliore!, commenta
il direttore responsabile della rivista di turismo e cultura
del Salento, Spiagge, Carmen Mancarella.
Alcuni giornalisti nazionali esperti di turismo e tour
operator internazionali sono stati ricevuti dai sindaci di
Melendugno e di Guagnano sulla spiaggia dell'approdo e
hanno commentato e già postato sui loro profili facebook:
"Questo è il paradiso, sarebbe un vero peccato
distruggerlo".
Carmen Mancarella
Direttore della rivista
Di turismo e cultura del Salento
Spiagge

Didascalie
1. Cemento armato e acciaio sotto una morbida spiaggia del
Salento, San Basilio – Caciulara, per far passare il
gasdotto voluto da Tap AG.

2. La Spiaggia è bandiera blu e vi depongono le uova le
tartarughe caretta caretta, tra dune ricoperte di gigli
selvatici.

3. Il tunnel di cemento armato e acciaio riemergerà nel
cuore di una pineta che lambisce la spiaggia.

4. Qui i giovani si sono inventati un lavoro. Ci sono tre
stabilimenti balneari: Lido San Basilio;

5. Lido Chicalinda

6. Lido La Caciulara

7. Saranno divelti 1900 ulivi secolari per consentire al
gasdotto di attraversare il territorio e costruire una
centrale di depressurizzazione in località Masseria del
Capitano, dove ci sono i dollmen Placa e Gurgulante;

8. Infine, a meno che il gasdotto non ci arrivi volando,
attraverserà i vigneti di Negroamaro del Nord Salento per
congiungersi alla condotta Snam di Mesagne, in provincia di
Brindisi.

9. Alcuni giornalisti nazionali esperti di turismo e tour
operator internazionali sono stati ricevuti sulla spiaggia
dell'approdo dai sindaci di Melendugno e Guagnano e hanno
commentato: "Sarebbe un vero peccato distruggere questo
paradiso".

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